Da quando il Covid-19 ha sconquassato le nostre vite, si è modificato profondamente anche il nostro modo di abitare gli spazi nei quali la vita stessa si dipana. Siamo stati obbligati a isolarci fisicamente, a convivere – talvolta forzatamente – in perimetri stretti, che hanno aggravato la fatica pandemica. I luoghi del lavoro e i luoghi dell’istruzione sono collassati tra le mura domestiche. Le città e i ritrovi della “movida” si sono svuotati; la socialità nelle sue varie forme si è rattrappita: fiere, luoghi del divertimento, viaggi di lavoro, d’istruzione e per turismo si sono drasticamente ridotti e hanno creato il vacuum.
Chi una casa non l’aveva neanche prima, s’è ritrovato più solo che mai. Abbiamo convissuto tutti con la solitudine e abbiamo capito, fino in fondo, l’importanza delle relazioni di cura reciproca e degli spazi verdi, riserve di salubrità di cui abbiamo sentito ancor più il bisogno.
La pandemia ha esaltato la solitudine che, come afferma l’economista Noreena Herts, “riguarda anche il non sentirsi sostenuti e curati dai nostri concittadini, dai nostri datori di lavoro, dalla comunità, e soffrire l’esclusione politica ed economica….”. E l’esplosione delle connessioni on line e tramite social media, sebbene abbia evitato il blocco totale, ha impoverito le relazioni umane, giacché, sempre usando le parole di Noreena Herts: “I social media sono i fast food della relazione, dove ci si strafoga senza che questo generi un vero benessere”.
A fronte della generale riorganizzazione che gli spazi urbani subiranno, in conseguenza delle mutate esigenze del dopo pandemia, degli ingenti finanziamenti destinati alla rigenerazione urbana, l’Associazione Beni Comuni “Stefano Rodotà” organizza un ciclo di seminari sul tema del cohousing, del coworking e della transizione energetica a Roma.
Il cohousing è una forma di abitare collaborativo, connotata da termini come “collettivo”, “partecipativo”, “auto-organizzato”, “co-progettato”, che porta al ripensamento dell’abitare come bene comune, basato sul principio della trasformazione e del miglioramento delle condizioni sociali per mezzo di pratiche abitative di condivisione di spazi, servizi ed impianti energetici comuni. Le due tipologie riconoscibili di cohousing sono quella sociale o assistenziale e quella intenzionale o non assistenziale.
In particolare, a Roma riteniamo che cohousing intenzionale e sociale possano coesistere in un’unica progettualità perché lo standard edilizio esistente, basato sulla microproprietà, impedisce di fatto di costituire cohousing intenzionali basati su più appartamenti individuali e spazi comuni in uno stesso edificio, ma solo coabitazione all’interno di uno stesso immobile in cui ogni coabitante dispone solo di stanze e bagno.
Attraverso tale modello abitativo si possono ricomporre le soluzioni a svariate esigenze:
- quella di implementare la transizione ecologica, attraverso la costituzione di comunità energetiche ed il riuso di spazi e manufatti in stato d’abbandono;
- quella di facilitare socialità e mutuo aiuto, attraverso la coesistenza di spazi privati e di spazi condivisi per attività comuni;
- quella di arricchire la rete dei servizi culturali e socio-sanitari di prossimità, rendendola fruibile sia dagli abitanti del cohousing, che dai residenti del quartiere di insediamento;
- quella di avviare lavori “green” e di cura che la collettività dei residenti genera;
- quella di rappresentare un antidoto alla solitudine che può accorciare le distanze sociali tra giovani e anziani, tra “abili” e “disabili” e persone di nazionalità e cultura diversa.
A tale scopo occorrerà prestare particolare attenzione alla composizione dei nuclei degli insediati, sia dal punto di vista delle diversità anagrafiche e di condizione economica, sia riguardo le diverse nazionalità e provenienze, per consentire a tutti una integrazione culturale e sociale, attraverso lo sviluppo dei rapporti di vicinato. Va assolutamente evitata – come spesso avviene correntemente – che sotto la spinta del gravame economico la convivenza e la necessità di condivisione, trasformino gli insediamenti urbani in ghetti. A tale scopo occorre che le pubbliche amministrazioni si facciano carico della realizzazione di servizi infrastrutturali efficienti , che “rammendino” l’ordito della città.
Per quanto attiene la rigenerazione urbana, va considerato il recupero di insediamenti degradati attraverso la realizzazione di servizi adeguati ed il recupero di immobili in stato di abbandono, con variazioni d’uso a favore dell’abitare collettivo in luogo di “valorizzazioni” con finalità speculative. Tali interventi sono da considerarsi prioritari nel contesto metropolitano romano dove, il già critico consumo di suolo, rende necessario “costruire sul costruito” (1).
Di fondamentale importanza, al fine di determinare la qualità della convivenza sociale, rivestiranno le strutture dedicate alla “democrazia” interna ed esterna al cohousing, all’aggregazione sociale e allo sviluppo culturale e artistico: i luoghi assembleari, i luoghi di incontro, le biblioteche, le sale per proiezioni e rappresentazioni teatrali, gli spazi verdi, i servizi per l’infanzia, i servizi sanitari e di assistenza, le strutture per l\\\’acquisto e la conservazione di beni alimentari, gli spazi dedicati agli approvvigionamenti energetici, le aree di ristorazione comuni ed i servizi di trasporto collettivo di beni e persone. A fondamento dell’abitare collaborativo dovrà essere definita una “carta della qualità della vita”, non solo concernente i valori edilizi ed urbanistici, ma anche il livello di benessere e i canoni di convivenza civile e sociale nei quali la comunità dei cohousers si riconosce. In tal senso si auspica che il cohousing non si limiti alla semplice condivisione di beni e servizi, ma contribuisca al recupero ed allo sviluppo di una nuova visione culturale dell’abitare.
(1) Renzo Piano – “Rammendo e rigenerazione urbana”: https://www.youtube.com/watch?v=APcQ5Hra8Po
Marco Giustini, Maurizio Maturi, Antonella Trocino
ABC-Associazione Beni Comuni Stefano Rodotà
Programma del convegno
8 Aprile 2022 ore 18:00
Introduzione, politiche europee ed esperienze
Seminario in videoconferenza
Diretta Facebook: https://www.facebook.com/events/978627979438165
Nel primo seminario forniremo un inquadramento generale sull’argomento del cohousing. Partiremo con una panoramica, sui valori che esprime e sulle forme principali che può assumere. Possiamo in linea generale configurare due tipologie di intervento: insediamenti di nuova progettazione e quelli frutto di rigenerazione urbanistica. Presenteremo i progetti realizzati con i programmi europei URBACT (https://urbact.eu/), UIA (https://uia-initiative.eu/en) e SHICC (https://www.nweurope.eu/projects/project-search/shicc-sustainable-housing-for-inclusive-and-cohesive-cities/), che consentono un confronto con le città di altri paesi che hanno sviluppato diversi modelli di cohousing. Interverranno:
- Daniela Patti, Co-fondatrice “Eutropian”, esperta URBACT – Roma
Seguiranno testimonianze di altrettanti casi concreti di cohousing sociale e intenzionale, per entrare concretamente nelle esperienze di condivisione già in essere. Dal cohousing sociale di iniziativa pubblico-privato sociale, finanziato con fondi europei (Calico, Bruxelles), al cohousing sociale romano nato da una occupazione abitativa (Spin Time Labs, Roma), fino al cohousing intenzionale torinese (Numero Zero, Torino). Interverranno:
- Andrea Alzetta, Attivista dei movimenti di lotta per la casa, “Spin Time Labs” – Roma
- Piera Salvano, Associazione CoAbiltare – Cohousing, “Numero Zero” – Torino
Il primo incontro si concluderà con la presentazione del sondaggio sul cohousing a Roma, che sarà disponibile per la compilazione su una pagina apposita ed i cui risultati saranno analizzati a conclusione del presente ciclo di seminari.
22 Aprile 2022 ore 18:00
Modelli di sviluppo e finanziamento, comunità energetiche ed esperienze
Seminario in videoconferenza
Diretta Facebook: https://www.facebook.com/events/495236218965219
Il secondo seminario sarà dedicato all’approfondimento dei modelli di sviluppo e finanziamento dei progetti di cohousing. Finanziamenti che vanno dall’accesso ai grant europei, a forme di crowdfunding, a forme mutualistiche e di autofinanziamento attraverso esperienze di coworking e di generazione di green job. Si dovranno pertanto considerare le forme aggregative ed amministrative degli interventi, a seconda che si strutturino in forma pubblica, privata, mista, consortile, cooperativistica o atipica. Si analizzeranno varie forme di finanziamento – europee (PNRR ed altre), nazionali, regionali, comunali o bancarie – in relazione alla dimensione dei fattori insediativi, economici, di efficientamento energetico e di natura politico-amministrativa. Lo faremo sempre attraverso testimonianze di attori diretti, quali Homers, Homes4All e Cooperativa Sociale Sim-patia. Interverranno:
- Marco Tabbia, Ammministratore Delegato “Homes4All” – Torino
- Irma Missaglia, Direttore generale Cooperativa sociale “Sim-patia” – Como
Affronteremo inoltre la relazione tra cohousing, comunità energetiche rinnovabili e transizione ecologica. Interverranno:
- Dario Tamburrano, Già europarlamentare, promotore della normativa sull’autoconsumo e sulle comunità energetiche rinnovabili (CER) nel corso della stesura della nuova Direttiva europea sulle energie rinnovabili – Roma
13 Maggio 2022 ore 18:30
Modelli giuridici, gestionali ed esperienze
Seminario in videoconferenza
Diretta Facebook: https://www.facebook.com/events/740230466987954
Il terzo seminario, che conclude i tre webinar di presentazione di questa forma di abitare collaborativo, sarà focalizzato sugli aspetti legali, gestionali e relazionali del cohousing. Non solo quello di tipo sociale, ma anche quello intenzionale, che risponde a una domanda di abitare condiviso, non solo sussidiata. Verranno esaminati i modelli legali stranieri del Community Land Trust in Usa e Europa, degli Organismes de foncier solidaire (Ofs) in Francia e delle Cooperative a cessione d’uso in Spagna, che introducono il tema della proprietà non speculativa. Interverranno:
- Daniela Festa, Geografa e giurista, docente Università di Bologna – Bologna
Verranno poi portati due esempi da Italia e Spagna per illustrare gli aspetti gestionali e relazionali del cohousing, attraverso gli interventi di:
- Giuseppe Melucci e Lucia Manassi, Cohousing”Salus Space” – Bologna
- Ander Zabala ed Anna Hila, Cooperativa “Sostre Civic” – Barcellona
28 Maggio 2022 ore 10:00
Prospettive del cohousing e del coworking a Roma – Confronto con istituzioni ed esperti
Seminario in presenza e videoconferenza
- In presenza: Millepiani Coworking – Via Nicolo Odero, 13 – Roma
- Diretta Facebook: https://www.facebook.com/abcbenicomuni.it
- Paola Nugnes, Senatrice, Parlamento Italiano – presentatrice di una proposta di legge sui beni comuni e di una sulla rigenerazione urbana – Napoli
- Marta Leonori, Consigliera regionale, Regione Lazio – Roma
- Andrea Catarci, Assessore al Decentramento, Partecipazione e Servizi al Territorio per la Città dei 15 minuti, Roma Capitale – Roma
- Enrico De Tuglie, Ingegnere, docente ordinario Politecnico di Bari – Bari
- Cinzia Boniatti ed Enrico Bramerini, sociologi, “Cohousing in Trentino” – promotori della legge di iniziativa popolare sulle comunità intenzionali – Trento
- Francesco Careri, Architetto, docente Università Roma Tre – referente progetto cohousing sociale in occupazione abitativa di Porto Fluviale – Roma
- Lorenzo Romito, Architetto, presidente Associazione Stalker/Noworking – Roma
Seguirà la presentazione dei risultati del sondaggio sul cohousing a Roma ed un dibattito conclusivo con interventi in presenza ed in videoconferenza di esponenti del terzo settore e di promotori di esperienze di abitare collaborativo e di coworking.
Moderano il ciclo di seminari Marco Giustini, Maurizio Maturi e Antonella Trocino
Media partner: Millepiani Coworking
Iniziativa realizzata in collaborazione con il collettivo Coabitazione
[…] rigenerati e trasformati nella sede del cohousing in “Via dei Matti, al numero 0”! https://abcbenicomuni.it/viteincomune/ https://abcbenicomuni.it/viteincomune-sondaggio/ […]
Sono interessato a come le amministrazioni pubbliche, insieme ad associazioni, enti, cittadini, … possono promuovere forme di cohousing .