Nel 2020 con un semplice emendamento il Parlamento ha rivoluzionato l’assetto dell’iniziativa popolare in Italia.
Infatti, accanto alle tradizionali sottoscrizioni cartacee, è stata introdotta la possibilità delle sottoscrizioni digitali delle iniziative legislative popolari previste dalla Costituzione.
Il cittadino elettore oggi può usare la firma digitale per aderire ad una iniziativa referendaria o per presentare un progetto di legge di iniziativa popolare. Mentre tutto il processo di voto dei referendum e delle leggi di iniziativa popolare è rimasto immutato.
Ad oggi gli istituti giuridici che sono impattati da questa innovazione sono nazionali, il referendum abrogativo (art. 75), quello approvativo (art. 138) e la legge di iniziativa popolare (art. 71, comma 2).
La conseguenza è che il raggiungimento del numero di cinquecentomila sottoscrittori del referendum abrogativo e di quello approvativo e della soglia dei cinquantamila elettori per la presentazione di progetti di legge di iniziativa popolare è divenuto estremamente più agevole e rapido di quanto non sia stato finora.
Aperta questa strada, sarebbe ora possibile chiedere l\\\’estensione della stessa normativa ai referendum ed alle leggi (e delibere) di iniziativa popolare degli enti locali.